alla baita
(vasco - credi davvero)
- no ragazzi, io stasera rimango in albergo, non vengo a cena
- eee dai, e che fai ceni dassolo?
- no, beh si, è... è che è meglio così, mi faccio portare qualcosa in camera
- ...
- è davvero meglio così
con queste enigmatiche frasi incassiamo la defezione del vitellozzo che in verità è piuttosto avvezzo a tali pratiche (la mattina seguente "svelerà": avevo certe cose da fare col computer -cioè? -eee certe cose, sai...), praticamente una sera su due o tre si rintana in camera. prima o poi scoprirò cosa combina nella sua tana, probabilmente non mi piacerà, ma lo scoprirò ah! se lo scoprirò!
l'assenza del vitellozzo fa però cadere il suo veto su un locale per la cena che ancora non ho visitato e quindi dirigiamo la nostra fida zafira verso un boschetto abbastanza vicino, superiamo un ristorante greco (?!) e arriviamo a destinazione.
il ristorante (che si chiama strazonka o qualcose del genere) è situato nella baita della foto che è molto bella, molto grande, tutta in legno e ricoperta dalla neve che cade ormai da 5 giorni. c'ha pure una specie di laghetto lì vicino. anche le decorazioni natalizie che nonostante siamo a fine gennaio fanno bella mostra un po' dappertutto contribuiscono all'atmosfera fiabesca. mi aspetto solo più di trovarla popolata di operosi gnomi che fabbricano tavolette di cioccolata, e invece... invece la realtà è alquanto diversa. appeso alla porta troviamo un foglio che dovrebbe informare sul programma della serata, ma, ovviamente, per quanto ne capiamo potrebbe anche essere un estratto di "tracheotomia for dummies", diciamo che le note musicali disegnate qua e là ci fanno presagire quale tipo di intrattenimento troveremo all'interno, ma l'atmosfera sembra tranquilla. aprendo la porta scopriamo le meraviglie dell'insonorizzazione delle baite polacche, infatti siamo investiti da un onda sonora piuttosto decisa che sulle prime ci lascia un po' interdetti (ho avuto il sospetto che abbiano aspettato l'apertura della porta per iniziare, ma temo che non potrò mai dimostrarlo). ripresomi dallo shock iniziale ecco il quadro che mi si presenta:
- l'interno è pure molto carino, tutto completamente in legno e sembra costruito la sera prima
- sulla sinistra il gruppetto musicale composto da violino, fisarmonica e contrabbasso utilizzato però più come strumento a percussione che a corde che ci da dentro a suonare ma non a cantare, quindi il vocalist risiede altrove
- sulla destra una tavolata di teteschi piuttosto calmi e annoiati non sembrano avere la vena canterina
- riguardando a sinistra scopro dietro una colonna-tronco un tavolo di polacchi composto da: due mogli che sorseggiano succhi di frutta, un bambino assonnato e i due mariti che, bicchiere di vodka alla mano e facce che più rubizze non si può, mettono al servizio di tutta la comunità i propri polmoni/ugole intonando (si fa per dire) canti popolari con una passione encomiabile. nel corso della serata i giri di vodka si sprecheranno sotto lo sguardo impassibile delle mogli. uno dei due finirà per rimanere una 10ina di minuti abbracciato alla colonna-tronco, ma si vedeva che era felice.
per la cronaca la serata ha visto anche la mia sfida al temibile golonko. ne sono uscito vincitore, vittoria ai punti lo ammetto, ma sempre vincitore. il mio credo è stato rispettato anche stavolta. per i pochi che non lo sapessero il golonko è un piatto tipico di queste parti e consiste in un imponente stinco di puerco che può essere arrostito o bollito. la specialità della casa poi è il golonko arrostito nella birra e devo dire che era veramente squisito.
prima di uscire assistiamo anche alla dipartita delle due famigliole con le mogli che sorreggono molto abilmente (l'esperienza porta alla perfezione) i due mariti che barcollano vistosamente.
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